Il potere delle parole

Cyberbullismo

Una delle motivazioni del bullismo on line di stampo maschile e le diverse modalità di espressione al femminile. Le riflessioni di una classe quinta.

 

 

 

 

Gli alunni della classe quinta della scuola primaria A. Manzoni della Spezia, attraverso la fruizione delle attività di Cittadinanza Digitale Consapevole, proposte da Programma il futuro,  esploreranno modi diversi per gestire atti di cyberbullismo e per reagire correttamente al linguaggio violento o volgare in rete. Proporranno inoltre possibili modalità di risposta ad azioni di cyberbullismo. Rifletteranno sul fatto che, mentre si divertono sui loro siti web preferiti, potrebbero essere esposti a messaggi di altri bambini che possono farli sentire arrabbiati, feriti, tristi o spaventati. Gli obiettivi da perseguire  saranno:

• entrare in empatia con coloro che hanno ricevuto messaggi                                               violenti o volgari;

• capire cosa significa oltrepassare il limite del rispetto nella comunicazione online;

• ideare soluzioni per affrontare situazioni di cyberbullismo.

Al termine delle attività proposte da Cittadinanza Digitale Consapevole, gli alunni, guidati dall’insegnante, hanno riflettuto anche sulle conseguenze negative di messaggi violenti o denigratori ai danni di bambini e adolescenti. In particolare poi, hanno soffermato la loro attenzione sui danni psicologici ed esistenziali dei soggetti che scoprono di essere stati vittime inconsapevoli e bersagli di ingiurie e diffamazioni on line. A tale proposito la rappresentanza femminile della classe, formata purtroppo solamente da quattro alunne, ha voluto fare alcune considerazioni  sul fatto  che, ultimamente, gli atti di violenza on line avvengono, sempre più spesso,  ai danni di giovani donne, con conseguenze a volte letali, come spesso ci ricordano i fatti di cronaca. Durante la conversazione, tra le altre cose, è emersa una netta differenza tra le motivazioni che determinano il bullismo on line di stampo maschile da quello femminile: i bambini hanno raccontato in prevalenza episodi di aggressioni verbali o esclusioni da gruppi di  giocatori on line, mentre alcune bambine hanno dichiarato di aver vissuto a proprie spese atti di bullismo diretti, non in rete, commessi da altre bambine, testimoniando così la sempre maggiori difficoltà  che le nuove generazioni incontrano nelle relazione sociali. Tutto ciò non può che portare  noi insegnanti ad una maggior attenzione nel riconoscere i momenti di difficoltà dei nostri alunni, facendo attenzione, anche e soprattutto, ai messaggi non verbali che i bambini ci inviano. Come insegnante posso affermare che questa attività mi ha permesso di affrontare argomenti delicati, e in qualche misura pericolosi, con i miei alunni, attraverso attività piacevoli e divertenti. La conversazione serena e costruttiva è passata senza danno a momenti di rivelazione di episodi personali che hanno così ridimensionato e liberato la loro portata emotiva.

Il potere delle parole
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mercoledì 20 marzo
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Italy
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